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CTH 415

Citatio: G. Torri (ed.), hethiter.net/: CTH 415 (INTR 2012-07-30)

Rituale di costruzione di un tempio

(CTH 415)

Manoscritti1

A

A1

KBo 15.24

675/b

+ 399/c

+ 602/c

+ 222/e

A2

(+) KBo 24.109

238/c

A3

(+) KUB 32.137

1873/c

+ 1908/c

A4

(+) KBo 39.11

19/f

B

KBo 13.114

244/s

C

C1

KBo 40.20

1604/c

C2

(+) Inedito2

1962/cA

C3

(+) KBo 40.167

(+) 1962/cB

D

Inedito

1195/c

A. (BkA): è un testo di epoca imperiale scritto su una tavola a quattro colonne. Solo le colonne II e III sono conservate. La colonna I e la colonna IV sono molto frammentarie. Mancano l'incipit e il colofone della tavola con l'occasione per la celebrazione del rituale.

B. (HaH): testo di epoca imperiale. Solo le colonne II e III sono conservate. La colonna I è molto frammentaria. Mancano sia l'incipit che il colofone.

C e D (BkA): Si tratta di testi molto frammentari.

A e B sono duplicati. A è una tavola scritta con un maggior numero di righe per lato rispetto a B. Le linee di paragrafo sono tracciate negli stessi punti. Alcune divergenze indicano, tuttavia, che le due tavole devono essere state elaborate da un originale comune ma in momenti diversi. Inoltre B presenta più innovazioni grafiche rispetto ad A.

Contenuto

Questo rituale è stato edito per la prima volta in Kellerman 1980, 158-198. Una seconda, parziale edizione si trova in Boysan-Dietrich 1987, 60-76.

Il rituale è eseguito da un uddanaš EN-aš (A II 18), genericamente „l'officiante“. Si noti inoltre l'espressione alla r. II 29: „Colui che esegue il rituale“. Questo può indicare che l'esecutore del rito non è un sacerdote specifico e che la sua scelta potrebbe essere connessa con la divinità per cui il tempio deve essere costruito. Prendono parte al rito anche dei cantori (A II 7).

Questa composizione presenta come particolarità la menzione di divinità non altrimenti note nei testi ittiti, quali NIN.É.MU.UN.DÙ „La Signora ha costruito il tempio“3, probabilmente un epiteto formato ad uso di questo specifico rituale, e Kulla4, divinità non attestata in altri testi di Hattusa. Si deve, inoltre, segnalare la presenza di Ea, spesso menzionato nei testi festivi e nella mitologia di origine hurrita, ma non in altri rituali magici5. Il nome della divinità per cui il tempio è costruito non viene invece menzionato in questo testo, segno che il rito poteva essere destinato alla consacrazione di templi per divinità diverse.

La perdita della colonna I non premette di ricostruire l'inizio del rituale. Ugualmente la mancanza della colonna IV non permette di comprendere come si concludesse il rito, né di conoscere il titolo della composizione ed, eventualmente, il nome degli scribi che avevano lavorato alla redazione dei diversi esemplari.

I paragrafi §1-5 sono troppo frammentari per una traduzione.

§ 6-13

Il sacerdote compie delle libagioni e dei sacrifici di olio e di pane dentro ad una fossa e recita delle invocazioni per rendere il luogo propizio alla divinità per il quale è stato designato. Quest parte si chiude al par. §13 con la conclusione del rituale keldi.

§14-20

Si prepara la spianata della costruzione e si gettano le fondamenta. Si preparano statue di NIN.É.MU.UN.DÙ „La Signora ha costruito il tempio“ e di un bue alato. Le statue sono poste presso i pilastri e gli angoli del tempio e lì vengono gettate offerte di pietre, metalli e semi. Poi vengono ripetute offerte di pani e di bevande.

§21-33

Offerte di pani e bevande per il dio Ea, che compare per la prima volta in questo testo, e per le statue poste presso i pilastri. Dei pani in forma di orecchie sono posti nelle orecchie delle statue di bronzo. Una pecora viene sacrificata innanzi al dio Ea e le statue di bronzo sono cosparse di sangue. La carne degli animali viene cucinata e i partecipanti al rito si siedono a mangiare. L'officiante liba per le divinità Ea, Kulla e Hepat. Poi nuove libagioni sono fatte per Ea e NIN.É.MU.UN.DÙ.

I paragrafi §34-39 sono troppo frammentari per una traduzione.

© Universität Mainz – Institut für Ägyptologie und Altorientalistik

1

Per il join si veda Groddek 2000, 359 (Nr. 91).

2

Al momento non si dispone delle fotografie di 1962/cA (C) e di 1195/c (D) entrambi inediti. L'elaborazione si basa sulle traslitterazioni di scavo di H. Otten conservate presso l'archivio ittitologico di Mainz. In particolare per il frammento D, composto di 8 piccoli frammenti, viene riportata solo la traslitterazione di 1195/cA. Il testo KBo 53.30 non fa parte di questo rituale e deve per tanto essere attribuito a un altro CTH.

3

Questa forma sumerografica è attestata solo in questo testo ittita. Si veda Haas 1994, 255-256.

4

Haas 1994, 255. La divinità mesopotamica Kulla, spesso attestata nei rituali di costruzione mesopotamici, compare solo in questo testo ittita (Kellerman 1980, 244-245).

5

Sul dio Ea nell'Anatolia ittita si veda Archi 1993, 27-33.


Editio ultima: 2012-07-30






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