(kola 1-12 troppo frammentari per una traduzione)
(kola 13-15 troppo frammentari per una traduzione)
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intreccia (sc. la sacerdotessa) 3 cannucce [ … ]
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con grasso di pecora (e) form[aggio … ]
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[e] sul tavolo mette un vaso di vino.
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Sulla sinistra [(e) sulla destra(?)] appendono delle striscie di stoffa davanti al tavolo,
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si fanno nove sentieri di olio pregiato, nove sentieri di miele e nove sentieri di pappa.
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Poi [pren]de un pezzo di stoffa bianca, un pezzo di stoffa rossa (e) un pezzo di stoffa blu
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e li stende (come fossero) sentieri per gli dei del nemico1.
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Prende del fuoco da un vaso paḫḫunala,
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getta sul focolare sostanze profumate assortite2
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e (le) brucia come fumigazioni.
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La sacerdotessa tiene nella mano destra un ciuffo di lana di pecora, una piuma d'aquila3, del galaktar, dei parḫuena degli dei (e) delle cosce destre.
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(Mentre) colui che è chiamato dal Grande con4 un GIŠišt[a- … ],
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(e) invoca gli dei della città nemica,
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e (sc. la sacerdotessa) recita nel modo seguente:
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“Ecco per voi, o dei della città del nemico ho posto una giara decorata
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inoltre tavoli apparecchiati ho posto per voi sulla de[stra] e sulla sinistra,
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per voi ho steso sentieri (fatti) di stoffa bianca, stoffa rossa e stoffa blu.
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Queste stoffe siano per voi dei sentieri,
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voi camminate su questi (sentieri),
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volgetevi con benevolenza verso il re
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e allontanatevi infine dal vostro paese.“
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Quando la sacerdotessa ha finito di pronunciare queste parole
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allora sacrifica una pecora agli dei maschili della città del nemico
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e una pecora alle dee femminili della città del nemico.
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[Poi(?)] si bruciano col fuoco il cuore e il fegato (delle due pecore).
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e [si mette(?)] ciò di nuovo sul tavolo della divinità.
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[Quindi(?)] (sc. la sacerdotessa) liba per tre volte birra (e) vino.
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Poi grida di mangiare.
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Allora si preparano per gli dei del paese del nemico un vaso di birra, tre pagnotte calde, una pagnotta GÚG e una pagnotta dolce.
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(La sacerdotessa) se[gna(?)] le tre pagnotte calde, la pagnotta GÚG e la pagnotta dolce.
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[e le(?)] spezza per <gli dei> del nemico;
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(ne) prende un assaggio
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(e) le (sc. le pagnotte) mette nuovamente sul tavolo della divinità
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E colui che (acc.) [gli dei] maschili (e) le dee femminili della città del nemico [ ... ]
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quando egli prepara le coppe,
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qualunque cosa sia stata preparata per gli dei,
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[ciò] si prende su.
(kola 55-64 troppo frammentari per una traduzione)
(lacuna di ampiezza incerta)
(kola 65-80 troppo frammentari per una traduzione)
(kola 81-82 troppo frammentari per una traduzione)
(Bruch)
(Lacuna di ampiezza incerta)
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Essi (sogg.) / ciò (acc.) [ ... ]
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quindi [ ... ] (sc.: la sacerdotessa?) taglia
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gli dei dai sent[ieri attira(?)/evoca(?)
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[ ... ] grano(?) [ ... ]
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siate invocati (e) state rivolti favorevolmente [verso il re]
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Quando (sc. la sacerdotessa) termine di evocare gli dei della città del nemico dal sentiero,
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il re si veste alla maniera della regalità
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Liba al villaggio del nemico o con un vaso tapišana di vino oppure da un vaso išpanduwa- (riempito) con vino
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“Ecco il villaggio (del nemico) è stato ostile nei miei confronti;
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ho invocato il dio della Tempesta, mio signore (dicendo):
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‘Possa il dio della Tempesta mio signore, realizzare il mio desiderio
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possa (egli) soddisfare le mie aspettative!’,
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allora (il dio della Tempesta, mio signore) me lo (sc. il villaggio del nemico) ha consegnato
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(e) io l'ho raso al suolo.
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(Poi) l'ho consacrato (dicendo):
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‘(Ci sono) cielo (e) la terra, finchè [anche] l'uomo (ci sarà),
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per l'eternità nessun uomo lo (sc. il villaggio del nemico) deve abitare!’
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questo [villag]gio del nemico insieme ai (suoi) campi, ai (suoi) terreni, al (suo) luogo per la trebbiatura, ai (suoi) vi[gneti] e al (suo) [ ... ]-danazzi6 al dio della Tempesta mio signore (ho consacrato),
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ai tuoi tori Šeri e Hurri, o dio della Tempesta, (come) pascolo lo (ho consacrato),
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allora possano Šeri e Hurri pascolare su di esso per l'eternità!
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Ma colui che lo abiterà,
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(colui che) toglierà ai tori del dio della Tempesta, Šeri (e) Ḫurri, il pascolo,
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sia egli per il dio della Tempesta, mio signore, avversario processuale!
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Se qualche essere umano abiterà il suddetto villaggio del nemico,
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– (anche) se ciò (sarà) una sola casa oppure (saranno) due case –
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oppure se lo oc[cuperà] qualche contingente di truppe a piedi (e) di truppe su carro
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allora il mio signore [distrugga] quell'unica casa o (quelle) due case oppure i contingenti di truppe a piedi (e) di truppe su carro!
(lacuna di ampiezza incerta)
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Ma successivamente (il re) beve al dio della Tempesta dell'esercito (stando) in piedi;
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(e) il sacerdote li (sc. i pani) mette di nuovo sul tavolo della divinità.
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Ma successivamente (il re) beve (stando) in piedi ad Ištar del campo di battaglia;
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sei pani grossi (e) per tre volte nove pani sottili spezza,
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(e) il sacerdote li (sc. i pani) mette di nuovo sul tavolo della divinità.
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Ma quanto pane e birra il signore del rituale ordina di preparare per gli dei del villaggio del nemico,
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tanto se ne darà (loro),
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(e) il sacerdote (lo) preparerà per loro.
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Si è accertata questa faccenda attraverso un'indagine oracolare della divinità,
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(e) si è presentato l'interrogazione oracolare nel modo seguente:
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‘se voi, o dei, siete daccordo a risolvere questa faccenda nel modo seguente,
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allora io, Sua Maestà, in quella faccenda non avrò niente da temere per la mia persona, per la mia dimora e per il mio paese;
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e il villaggio del nemico per il quale io compirò sacrifici
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se qualcuno lo abiterà,
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(ecco che) egli diventerà motivo d'ira per il dio della Tempesta, mio signore,
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allora (tu, dio della Tempesta, mio signore) lo combatterai,
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e renderai illegale il suo ešuwar’
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Siete, o dei, daccordo a risolvere questa faccenda in tal modo?
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Possano, dunque, le viscere essere favoreli!
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nipašuri, šintaḫi, tananiš, keldi, l'arma destra del dio della Tempesta, un cisticerco c'è, dodici circonvoluzioni; favorevole!
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Poi si dice di [ ... ] le interiora come controprova in questo modo,
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(e) Sua Maestà comincia ad agire così.
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Il villaggio del nemico che lo farà adirare,
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quello (acc.) (sc. il re) [ ... ];
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se voi, o dei, stabilite di trattare questa faccenda in tal modo,
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il villaggio del nemico per il quale si compie un sacrificio
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se qualcuno lo occuperà,
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(costui) diventerà motivo d'ira per il dio della Tempesta, [mio] si[gnore],
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di[venterà] il suo avversario processuale,
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allora (tu, dio della Tempesta, mio signore) lo combatterai,
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[lo] distrug[gerai],
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renderai illegale il suo ešuu̯ar.
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Dunque riguardo al succitato [fatto] che [è stato accertato],
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questi presagi come controprova siano sfavorevoli: nipašuri, šintaḫi, de[stra8 ... ]
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Nell'anno in cui Sua Maestà per la prima volta [ ... ] andò
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[egli nel(?)/contro(?)] il villaggio di Tummana, Kaška [ ...
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[ ... ] ricostru[ì(?)]
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[ ... ] nell'anno [in cu]i [ ... ]
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[ ... ] ne[l ... ]
(lacuna di ampiezza incerta)
(kola 157-168 troppo frammentari per una traduzione)
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La traduzione segue Haas – Wilhelm 1974, 235. Leggermente diversa l'interpretazione in Lebrun 1992: “... et elle les déroule sur les chemins pour les dieux ennemis“, che richiede però la presenza di una preposizione (ad es. acc. ANA).
Per la traduzione cfr. CHD Š, 123b e CHD Š, 178a.
CAD P, 149, seguito da Lebrun 1992, 108, traduce: “an eagle's wing“. La traduzione qui proposta che segue, invece, Haas – Wilhelm 1974, 235, scaturisce anzitutto dal parallelismo con l'elemento precedente, dal momento che la piuma di un uccello e un ciuffo di lana di pecora sono concettualmente molto simili, dal momento che vengono entrambi del “manto“ dei due animali. Inoltre l'uso di una piuma rispetto a quello di un'ala è certamente più pratico e più logico.
La presenza di uno strumentale sembra essere la soluzione più probabile, per cui cfr., anche Lebrun 1992, 108. Diversamente Haas – Wilhelm 1974, 237, che distinguono due proposizioni: “(17) Holz [ ... (18) Derjenige, der von den 'Großen' gerufen ist“.
Qui e alla riga seguente ci si rivolge con ogni probabilità agli dei.
Così Lebrun 1992, 109 e Roszkowska-Mutschler 1992, 9 che considerano [ ... ]-danazzi come ablativo (seguito dalla congiunzione enclitica -ya); diversamente Haas – Wilhelm 1974, 236 che lo considerano invece come locativo: “jetzt in [ ... ] die Feindenstadt mitsamt Feld, Flur, ... “.
Nella lacuna vengono certamente elencati dei pani che vengono offerti alla divinità, come avviene anche nel paragrafo seguente.
Qui ZAG può essere inteso sia come aggettivo Z[AG-aš ... ] riferito a šintaḫi sia come avverbio Z[AG-az ... ] da intendersi “sulla destra“ e riferito alla posizione dello stesso šintaḫi.
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